Il gruppo



Quando ho terminato la lettura di questo splendido libro, mi è venuto spontaneo chiedermi perchè non l'ho letto a vent'anni: probabilmente mi avrebbe cambiato la vita. 
Perché non l'ha letto mia madre quando aveva vent'anni e quando il libro era stato appena pubblicato? Di certo le avrebbe cambiato la vita. 
Perciò la domanda principale che mi assilla è: perchè una scrittrice sublime come Mary McCarthy, che solo per un caso del destino scopro essere stata tra le fonti di ispirazione di un Philip Roth agli esordi, e amica intima di una delle menti più lucide del novecento Hanna Arendt, tanto da regalarci una corrispondenza epistolare di cui farne tesoro (se solo venisse ancora ristampata), è scomparsa dagli scaffali? Perchè in un paese come il nostro è pressochè sconosciuta? Ma forse nella domanda la risposa: perchè è un paese come il nostro, con tutto quello che quotidianamente possiamo osservare. Romanzo pubblicato nel '63 negli Stati Uniti, ma ambientato tra il '33 e gli inizi della Seconda Guerra Mondiale, "Il Gruppo" racconta i destini di 8 giovani donne, tutte compagne di studi al prestigioso Vassar College, sulla East Coast. 
Nel leggere delle loro alterne vicissitudini, dalla tragedia alla farsa, e qualche volta al lieto fine, ci si rende conto che siamo davvero nani sulle spalle di giganti: tutto quello che pensiamo di aver ottenuto durante la rivoluzione culturale e sessuale degli anni Sessanta e Settanta era già presente negli anni Trenta. 
Questo dovrebbe insegnarci un po' di umiltà e nello stesso tempo dare a noi donne uno sprone maggiore: cosa abbiamo ottenuto davvero in questi ultimi anni?
Nel romanzo della McCarthy si discuteva già di orgasmo femminile, di diaframmi, del dilemma carriera/famiglia, di allattamento al seno, di relazioni lesbiche. Dovrebbero far leggere questo libro in ogni scuola superiore italiana, tra l'altro perchè è scritto in uno stile sublime, puntiglioso, elegante senza mai una sbavatura, una parola al posto sbagliato. Ma non avverrà mai perchè tra gli altri argomenti trattati, nei primissimi capitoli l'autrice affronta l'iniziazione sessuale di una delle protagoniste. 
Forse l'avessi letto a vent'anni mi sarei risparmiata una buona dose di inutili e stantii sensi di colpa, odoranti d'incenso e falso moralismo, forse avrei impiegato meno di trenta anni prima di accorgermi che sotto la mia testa esisteva qualcosa. 

Comunque ora che ho letto questo libro posso vivere con più coscienza il mio prossimo ingresso in un'altra fase della mia vita: grazie signora McCarthy. Quando la gente dice che i libri non cambiano la vita, non sa di che libri si sta parlando!

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